Analisi sociologiche e storiografiche siano aderenti alla realtà
Ieri su un quotidiano locale ho letto un intervento firmato Gaetano Bonetta - Assessore ai Beni Culturali. Un bell'intervento molto forbito, lungo e articolato che partendo dall’analisi svolta in un recente convegno da due illustri magistrati si cimenta in un esame sociologico e culturale del fenomeno mafioso a Vittoria. Da una lettura attenta dello stesso intervento sembra che tale fenomeno sia il frutto avvelenato di una “distrazione” di massa “della società civile ed economica” oltre che della classe politica e di tutta l’intellettualità che ha sorretto le sorti del governo della città dagli anni 60 fino ai nostri giorni che al più si è limitata ad “innocue urla moralistiche”, o usando le sue parole: “Nella pervasiva ingiustizia sociale si ebbe la germinazione di quella che divenne la vocazione mafiosa a creare un’economia informale e illegale, giuridicamente non riconosciuta, ma accettata e subita attraverso la legge “morale” della violenza”. Tralasciando la storia democratica...