Il frutto del nostro lavoro
La “cultura psichiatrica di base” alla quale vogliamo riferirci è una cultura della critica e del dubbio metodico, che accoglie e rispetta la soggettività e la diversità, non solo dell’utente, ma di ciascun operatore. Quindi il riferimento centrale è non tanto la cultura e le scienze costituite, quanto la diretta esperienza sul campo, la pratica quotidiana di lavoro, e trova la sua spinta motivazionale nel coinvolgimento personale, umano, sociale di chi lavora. Per questo la nostra riflessione ci ha portato a considerare la quotidianità come tratto distintivo e caratterizzante della nostra pratica. Perché la quotidianità è, per noi, incontro, convivenza e al tempo stesso conoscenza. E’ infatti nella dimensione spazio-temporale della vita di tutti i giorni, luogo della riproduzione della normalità e della follia, che incontriamo l’altro, dimensione che ci consente di cogliere l’individuo nella sua interezza, con le sue fantasie e le sue angosce, le sue capacità e le sue insufficienz...