“Strada giusta” o vicolo cieco
Si può immaginare un’Italia senza la sinistra? All’inizio siamo partiti da questa domanda proponendo all’interno dei DS un rinnovamento profondo del Partito del Socialismo Europeo e dell’Internazionale socialista. Proponendo una tavola di valori e una piattaforma programmatica più avanzate: nelle politiche economiche, sociali e ambientali; nell’impegno per la libertà e i diritti di tutte e di tutti; nel rinnovamento etico e democratico della politica; nella lotta per la pace e la giustizia del mondo; nella capacità di rappresentare il lavoro. Proponendo di superare le divisioni a sinistra che rappresentavano uno dei fattori della crisi italiana. Volevamo contribuire al consolidamento e all’allargamento dell’Unione di centro-sinistra, per aprire la strada ai profondi e necessari cambiamenti nella società, nell’economia, nella cultura e nell’etica. Volevamo dare impulso alla partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica. Indicando l’obiettivo di una più grande e unitaria forza della sinistra. Il luogo degli ideali e dell’impegno e della passione civile e politica. Lo strumento della trasformazione economica e sociale, per noi e per le generazioni del futuro. Una forza del genere rimaniamo convinti serve al mondo. Per realizzare la pace, il disarmo, cambiare i caratteri dello sviluppo globale e indicare l’orizzonte di un nuovo umanesimo, fondato su giustizia e libertà. Serve all’Europa per realizzare il progetto di un’Europa unita, democratica e sociale, legittimata dal consenso dei cittadini e protagonista di un mondo multipolare, retto dalla cooperazione e non dalla guerra. Per tutto ciò non abbiamo aderito al nascente PARTITO DEMOCRATICO nato come fusione tra Ds e Margherita allora senza avere un posto nel mondo, in un mondo sempre più dominato da relazioni ed eventi sovranazionali. Cioè un PD con un’idea incerta, una tavola dei valori confusa, una collocazione in Europa fuori dal socialismo al contrario di molti di noi che hanno sempre pensato alla costruzione di un partito di sinistra di ispirazione socialista che rinnovi i suoi rapporti con la società italiana e conquisti i giovani, che rappresenti il lavoro, la cultura, l’ecologia, la scienza, l’impresa responsabile, che apra la porta al protagonismo femminile. Che stia in un rapporto fecondo con le associazioni e i movimenti che operano nel Paese, valorizzando sempre più le forme politiche anche non partitiche. Un partito protagonista già nella battaglia delle idee, che traduca i sogni delle persone in speranza e in azione. Questi erano i nostri punti cardine e in questi anni abbiamo lavorato sodo per questa prospettiva buttandoci a capofitto senza risparmio di energie in questa impresa.
Al congresso di Firenze del 2007 che di fatto a maggioranza scioglieva i DS assieme a Mussi si decise di non entrare nel PD e di trasformare la sinistra DS in un movimento “Sinistra Democratica per il socialismo europeo” che facesse da collante di tutte le forze della sinistra italiana per fare vincere UNA NUOVA POLITICA PER IL FUTURO DELL’UMANITÀ, UN MONDO PIÙ GIUSTO, UN PIANETA IN EQUILIBRIO, UN FUTURO DI PACE, UN’EUROPA DEMOCRATICA E SOCIALE, UNA NUOVA QUALITÀ DELLO SVILUPPO e ancora LA CENTRALITÀ DEL LAVORO: PER UNA PIENA, STABILE, BUONA OCCUPAZIONE, UNO STATO LAICO, I DIRITTI CIVILI, LA LIBERTÀ,LA DEMOCRAZIA E LA RIFORMA DELLA POLITICA.
Ci siamo spesi generosamente in questa avventura politica contribuendo in modo determinante alla formazione della “Sinistra Arcobaleno” a livello nazionale e alla “Sinistra Arcobaleno con Rita Borsellino” al livello regionale, rimanendo però schiacciati dai recinti identitari e dai bilancini per spartirsi posti (per la verità sempre meno e di mera testimonianza) e dalle declamazioni protestarie. Abbiamo anche perciò cercato di andare oltre, poi, con la costruzione di Sinistra Ecologia e Liberta come soggetto politico unitario ben ancorato nell’alveo del socialismo europeo buttandoci completamente alle spalle le precedenti appartenenze. Purtuttavia nonostante avessimo, per lo meno pensavamo di avere, chiari gli obiettivi di fondo del nostro percorso, abbiamo continuato a sbattere per fare capire che l’unità della sinistra era un “valore” fino alle disastrose elezioni amministrative e regionali siciliane e poi cambiando rotta col progetto ”Italia Bene Comune” alle nazionali.
Abbiamo fatto il congresso di SEL che finalmente doveva ratificare la già richiesta adesione al PSE, cosa talmente data per scontata che non se ne fa cenno nel documento e negli emendamenti votati nei livelli provinciali, e avviene il colpo di scena i delegati votano a maggioranza il sostegno a Tzipras e ad una lista civica promossa da alcuni intellettuali assieme ad altri “soggetti” della sinistra. Nel contempo il PD farà gli onori di casa al congresso del PSE di fine Febbraio a Roma, appoggerà Shultz e così via. Mi si dice che noi non possiamo sostenere il PSE, perché come il PD in Italia sostiene in tanti paesi europei “le grandi coalizioni”, che tanto danno hanno fatto ai popoli specialmente del sud Europa con il fiscal compact, gli aiuti alle banche ecc. ecc. e quindi non ci rimane che stare in questa “terra di mezzo” e dire che appoggeremo Tzipras, ma non bisticceremo con Shultz.
Penso sia chiaro che io penso, lo disse Ingrao una volta, “ che si sta nel gorgo” per cercare di ottenere cambiamenti possibili a favore dei lavoratori e dei ceti più deboli, e per me oggi “il gorgo” è il PSE con tutte le sue contraddizioni.
Insomma la strada imboccata da SEL mi sembra , a oggi, un vicolo cieco, anche perché la scena del “potere” è occupata dalle forze politiche tradizionali e quella della “protesta” dal populismo grillino. Per questo devo dire alle compagne e ai compagni, dirigenti e non, che pensano di “sopravvivere” con la tranquillità di avere una casa, per quanto piccola, rassicurante, che questo non è il mio obiettivo. Al momento voglio ancora aspettare per capire come si evolve la situazione politica, anche considerando il ruolo istituzionale che ricopro, ma non posso fare altro che notare uno sfilacciamento e una demotivazione di fondo di molte compagne e compagni, di base e non solo, che silenziosamente si stanno allontanando e si sono allontanati da noi.
Commenti
Posta un commento