Per formazione, cultura e carattere non mi sono mai scagliato contro nessuno, e sono sempre stato e sono contento quando si sono attivati o si attivano canali di partecipazione, il problema è la comunicazione che non si riesce a rendere fluida e circolare, non lo dico per polemica o per piaggeria, ho la sensazione che in questo momento storico si vuole sfuggire al confronto democratico, è come se si volesse mettere in discussione la stessa essenza dello stare insieme in un gruppo, in una comunità, perchè ciò di per sè comporta studio, sacrificio, ricerca, costanza e acquisizione di una capacità dialettica che serve per con-vincere chi ti sta attorno sulla bontà delle tue idee e sui valori profondi che ti spingono ad accettare la battaglia politica per avere un mondo più giusto e migliore o per farsi con-vincere, insomma è come se la maggioranza delle persone fosse alla ricerca perenne di una scorciatoia, di qualcuno che ti porta il piatto bell'è pronto senza la fatica della preparazione, e ancora, è come se volesse nascondersi dietro ad uno che rappresenta la loro rabbia verso tutti e rifiuta di cimentarsi nella dialettica democratica, almeno così si vede dall'esterno qualche "movimento". Per tutto ciò, in questo momento storico che per molti versi è simile a quello del primo dopo guerra (bienno rosso), io non me la sento di non condividere la paura assieme a molte altre persone del populismo, perchè è nelle generalizzazioni, nei pregiudizi, nel "di tutta l'erba un fascio" che muoiono le diversità generatrici di conflitto e democrazia. Per questo il mio sostegno va al campo largo del centro sinistra incarnato pur con mille contraddizioni dal PD.

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