“Il cinismo è l'ideale abbattuto, la parodia della bellezza fisica e morale, il delitto dello spirito, l'abbrutimento dell'immaginazione, ed io non potevo compiacermene. Vi era in me troppo entusiasmo per sguazzare in quelle lordure dell'intelligenza. La mia natura aveva le ali e i miei pericoli erano in alto, non in basso”. (Alphonse de Lamartine).

Io intendo stare sul campo della battaglia politica, di una Politica che abbia in mente un progetto di governo, che delinei un modello di società, messo in campo da un pensiero critico, un’idea che analizzi la crisi profonda della società e tutte le sue cause, si confronti con i problemi creati dalla crisi del neo liberismo e dall'avanzamento dell'autoritarismo dovuto all'accentramento del potere economico, sociale e politico in poche mani, facendo un esame delle forze in campo e un inventario delle proposte programmatiche sulla base di una tavola dei valori. Insomma io continuo a pensare, nonostante i grandi sommovimenti e i vari eventi spettacolari, che occorre ripartire dai valori che vedono nel territorio il luogo esclusivo della pratica politica in senso ampio e non il luogo su cui calare le proposte. Nell’area Iblea come nel resto del Paese bisogna rimettere al centro i temi del lavoro e dello sviluppo economico. In generale, il “Mezzogiorno d’Italia”, oggi più che mai, ha bisogno di una politica vera e nuova che diventi punto di riferimento, nel territorio, della società perché in grado di dare risposte credibili alla crisi economica, ai giovani, a chi perde il lavoro e sappia contrastare la capacità economica di una mafia che punta a controllare il territorio. Proprio per questo anche in questa competizione elettorale amministrativa non bisogna avere il retro pensiero di salvaguardare l’apparato, la cosiddetta “casta”, dando la stura a chi giudica più importante non il progetto e il risultato politico complessivo ma la salvezza personale. Perché così la politica rischia di diventare ancora più "autoreferenziale" e ancora di più può scadere da servizio e passione civile a professionismo cinico rischiando di perdere di vista gli interessi generali. Per ciò che riguarda la mia collocazione, io parto dal presupposto che tutti siamo utili e nessuno indispensabile, a me piace fare le battaglie a viso aperto e con persone che non si nascondono, che possono pensarla diversamente da me, ma che assieme a me decidono qual è il terreno di gioco. In questo modo sarà possibile rimettere in moto la macchina e riaccendere la passione. Perché non c’è rassegnazione, perché si riconosce nella storia di ognuno la capacità di lottare, di battersi, di resistere contro chiunque e di sapersi far rispettare. Lo voglio dire chiaro e forte ai miei avversari e ai miei amici che nelle poche certezze attuali, di una certezza possono essere sicuri, io ci sarò. Come sempre. Perciò continuo a guardare avanti serenamente, mi sento la coscienza a posto, ho sempre cercato di svolgere al massimo delle mio forze il compito che i miei concittadini mi hanno dato, soprattutto con serietà, tenacia e costanza. Sento qualche “nuovo (?) esponente”, così per dire, che parla di politica nei termini suddetti, “servizio, passione civile, contributo disinteressato, partecipazione, ecc..”. Per me è sempre stato così. Liberamente nel Partito Comunista Italiano, nel Partito Democratico della Sinistra, in Sinistra Democratica, in Sinistra Ecologia Libertà e nel Partito Democratico. Enzo Cilia

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