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Visualizzazione dei post da 2018
Il Valore della sconfitta
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Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare…. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E’ un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco. Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…(at...
Pazienza pazienti
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Il Ministro Salvini dichiara che in Italia sarebbe in atto una “esplosione di aggressioni" da parte di "pazienti psichiatrici". Gli italiani debbono sapere che si tratta di una notizia destituita di ogni fondamento. il 95% dei reati violenti commessi nel nostro Paese è attribuibile a persone cosiddette "normali" . E' più probabile che una persona che soffre un disturbo mentale sia vittima, non carnefice. Diffondere false notizie come quelle date dal Ministro non fa altro che aumentare paure infondate sulle persone affette da disturbi psichici,etichettandole ingiustamente ed indisciminatamente come "pericolose", aggravandone il già tremendo fardello dello stigma e della discrimiminazione. Se la persona ammalata fosse tuo figlio come ti sentiresti? Il Ministro Salvini sostiene che si sarebbe verificato l"abbandono del tema della psichiatria", che sarebbe stato "lasciato sulle spalle delle famiglie” a causa della "chiusura d...
12 anni fa "........i risultati fanno vedere chiaramente un indietreggiamento di una classe sociale che è stata negli anni protagonista della storia di Vittoria i “braccianti” che sono diventati “piccoli e medi imprenditori agricoli” a vantaggio di ceti parassitari e ambigui che sono usciti allo scoperto, hanno investito economicamente facendo scorrere fiumi di danaro....."
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Al sig. Direttore de “La Città” Caro Dott. Liuzzo, ho, come sempre da qualche mese a questa parte, avuto modo di leggere il suo giornale e in particolare, nell’ultimo numero, gli articoli e i commenti riguardo alla vicenda elettorale delle amministrative del Comune di Vittoria con interesse e curiosità intellettuale, poiché rimango convinto che la presenza di un giornale come il vostro per la provincia di Ragusa è importante e necessaria, pertanto ribadisco il mio compiacimento per il modo sobrio e puntuale dei vari interventi, nella fattispecie: del sig. Giovanni Cappello, del sig. La Lota Giuseppe e del sig. On. Paolo Monello, a suo tempo Sindaco comunista di Vittoria. Considerato che nel contenuto dei suddetti articoli si esprimono idee, ipotesi e ricostruzioni dei fatti che seppur rispettabili e per molti versi anche condivisibili non corrispondono, del tutto, alla realtà delle cose, vorrei, nel caso me ne fosse data l’opportunità, illustrare la mia “verità” su quanto avvenuto...
Il fattore "F"
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Una volta c'era il "fattore K", espressione inventata da Alberto Ronchey per spiegare l'impossibilità di ricambio politico in Italia: ci toccava restare e morire democristiani perché l'alternativa comunista non era accettabile dall’Occidente e dalla NATO, ma soprattutto dall’italiano medio che non poteva certo tollerare la “questione morale” e “la diversità” del PCI. La fine della Guerra Fredda ha visto imporre l’egemonia del neocapitalismo, e il libero mercato è diventato un dogma assoluto: chiunque si opponga al continuo arricchimento dei ricchi e al culto del successo, fosse pure al prezzo della distruzione dell'ambiente, delle comunità, della civiltà e della democrazia, è un eretico. Insomma il “Liberismo” è diventato una religione fondamentalista che non tollera alternative. In questo contesto ci si ritrova a discutere di governi buoni per tutte le stagioni con forze politiche intercambiabili pur di raggiungere e fare “cose buone” per il Paese o meglio i...
Un "caso"....
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Voglio raccontarvi la storia di un caso clinico, poiché, secondo me, fa ben vedere il vissuto di chi ha un disagio psichico. Il caso clinico, che vi porto a mo’ di esempio, riguarda un paziente, più volte ricoverato in un Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura con la diagnosi di psicosi schizofrenica. In realtà già riesaminando la cartella clinica si potrebbe supporre una sindrome clinica inquadrabile in una forma Schizoaffettiva. In essa infatti sono chiaramente associati elementi della serie depressiva e della serie schizofrenica. Il paziente si sente oggetto di scherno, di ostilità, di accuse, di complotti orditi a suo danno: si cerca di avvelenarlo, di spiarlo, di coinvolgerlo in intrighi politici. I suoi persecutori sono sempre personaggi ben identificati e provengono dal suo paese di origine, dagli ambienti in cui è vissuto in questi ultimi anni (Casa Famiglia, Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura). Egli ha l'esperienza di vivere in un mondo preparato apposta per lui, per...