Il paradosso dei paradossi
In Sicilia uno dei motivi, forse quello principale, per il quale i poltronisti scansafatiche dell'ARS con assessori e nominati vari, annessi e connessi, se ne vanno è quello di rimanere 90 invece di 70 come prevedeva la legge costituzionale in via di approvazione. E tutti questi a cominciare dai nostri, i vari Leontini, Minardo, Ragusa, Di Giacomo, Ammatuna e Incardona con la ciliegina Aiello, richiamato alle armi in extremis dal suo amico Lombardo, hanno il terrore di non poter tornare a fare i parlamentari onorevoli equiparati ai senatori e non consiglieri regionali come nel resto d'Italia, solo a questo è servita l'autonomia. E' ancora forte e concreto il rischio che la Sicilia sia inghiottita per sempre dal fango melmoso del trasformismo galoppante incarnato dall'MPA di Lombardo, dal PD di Cracolici-Lumia-Crocetta, dal Grande Sud di Miccichè,dal PID di Romano, dall'UDC di D'Alia-Galioto, dal FLI di Briguglio, dell'API che stranamente con Rutelli sposa la candidatura alla presidenza di Crocetta dopo la benevolenza di Lombardo, dal PDL di Castiglione-Firrarello che ha prodotto risultati disastrosi a partire dal default a finire nell'obbrobrio di non riuscire a spendere per i fondi europei a cominciare da quelli previsti dall'agenda 2000, che potevano essere il volano di uno sviluppo necessario sostenibile della Sicilia con la realizzazione di infrastrutture fondamentali al servizio dell'agricoltura, dell'industria e del turismo.
Speriamo che i siciliani si sveglino, nutro i miei dubbi, ma vale la pena lottare. Io non mi tiro indietro, ci metto la faccia e spero che assieme a tanta gente onesta e volenterosa che non è può più del solito teatrino, dei pastrocchi e degli inciuci, della connivenza col malaffare e con la mafia, delle nomine dall'alto a tutti i livelli, del tenere il cappello in mano per ottenere diritti che in questa terra vengono scambiati per favori, si riesca a dare un'alternativa.
Questo è il tempo, questo è quello che dobbiamo fare, non per i nostri destini personali, ma per dare, come sempre, un contributo alla nostra comunità, tutti assieme nella unità e nella pluralità, nella trasparenza e nella coerenza, nel rispetto e nella tolleranza. C’è tanto lavoro da fare, abbiamo il dovere di andare avanti.
4-8-12. Enzo Cilia - SEL - Ragusa
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