L’agricoltura muore, mentre continuano i siparietti.
I nostri agricoltori continuano a non saper e a quale santo votarsi, perché le ragioni della crisi attuale della nostra agricoltura affondano le radici in una polverizzazione produttiva molto accentuata e soprattutto nel fatto che l’agricoltura nel nostro Paese è stata considerata storicamente come un comparto da sovvenzionare più che un campo strategico dell’economia, mentre negli altri paesi europei il comparto agricolo viene difeso a livello nazionale ed europeo, ogni tanto sembra ci siano prese di coscienza collettiva come dimostrano le esperienza di “comitati spontanei” e di “scioperi della fame”, che accendono i riflettori sulla questione, ma subito la speranza viene soffocata da logiche trasversali che tendono a trasformare il giusto malcontento degli agricoltori in consenso politico immediato per tutti senza differenziazione e senza assunzione di responsabilità nel nome di una indistinta unità che spesso serve solo a salvare capre e cavoli dei politici locali filo governativ...