Lettera alla coordinatrice del circolo sel di Vittoria

Cara Francesca, sento il bisogno di esprimere il mio punto di vista in merito all’attuale situazione politica. E’ evidente che il nostro impegno fondamentale, a suo tempo nel Giugno 2011, fu quello di fronteggiare e riuscire a battere, lo schieramento del centro-destra, la vandea dell’antipolitica e il trasformismo accecato solo dall’odio, difendendo gli interessi della nostra comunità e contrastando quanti denotavano una sostanziale mancanza di cultura di governo e di senso delle istituzioni a cominciare dai massimi esponenti di allora, che spesso hanno utilizzato la loro posizione a fini esclusivamente personali e professionali in modo spregiudicato e arrogante calpestando ogni questione di principio e di ordine morale. Ogni uomo pubblico ha il dovere morale se non deontologico di non utilizzare la politica solo per aumentare il volume d’affari del proprio studio professionale o della propria impresa. Purtuttavia non si può sottacere che anche nel nostro campo, nel cosiddetto centro-sinistra, c’erano e ci sono evidenti contraddizioni al riguardo. Mi riferisco in particolare alla posizione di persone impegnate a livello amministrativo e istituzionale; questi amici e compagni dovrebbero per primi fare di tutto al fine di salvaguardare l’immagine cristallina che deve contraddistinguere chi si occupa della “cosa pubblica”, anche optando per i loro legittimi interessi economici e professionali o lasciando tali interessi per il periodo in cui sono chiamati a essere uomini delle istituzioni. Se non altro per non prestare il fianco all’antipolitica tanto di moda di questi tempi. Detto ciò, io credo che le singole personalità e i partiti devono sforzarsi, in questa fase, di produrre delle occasioni di contatto e di accordo politico-programmatico, realizzabili determinando volontà e processi politici utili ad avviare possibili convergenze su pochi ma significativi punti. Tra essi voglio sottolineare una nuova fase dello sviluppo economico (agricoltura e turismo), l’emergenza delle questioni ecologiche e di gestione del territorio, la tutela delle condizioni dei lavoratori e dei disoccupati, l’impegno per misure di solidarietà sociale, una sempre più radicale e radicata lotta alla mafia e per la legalità e una centralità che la nostra Città deve vedersi riconosciuta nel sistema ibleo, valorizzando i segni evidenti di ciò quali: il porto, l’autoporto, le infrastrutture, la sanità, i servizi per un agricoltura avanzata. Solo sulla base di questo forte impegno e di questo lineare percorso politico è possibile pensare alla costruzione di un nuovo progetto politico di governo della nostra città. Per raggiungere questo obiettivo occorre che in questa fase la leadership sia plurale, autonoma e dovrà impegnarsi a predisporre, al più presto, le prossime iniziative politiche sui temi del lavoro, dei diritti di cittadinanza, del Mezzogiorno, riprendendo il lavoro capillare di contatto e di raccordo con la cittadinanza e a elaborare tutti assieme un piano politico-amministrativo che vada nel quadro di un rafforzamento del ruolo del “Comune Democratico” come motore riformatore e sintesi del governo del territorio a partire dalla predisposizione di una nuova variante al PRG e dall’approvazione del nuovo regolamento del Mercato Ortofrutticolo. In questo contesto la coalizione che a suo tempo ha vinto la competizione elettorale deve avviare una riflessione seria e non dare l’impressione che chi grida più forte avrà alla fine ragione. In ultima analisi, ritengo che la “politica” debba tornare a svolgere il proprio ruolo, governando i processi economici, sociali e culturali a favore dello sviluppo della città e non viceversa. Vittoria, 04/01/14 Enzo Cilia (consigliere comunale)

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