Il cammino, la ricerca, la tensione politica... la sfida continua.
Io non ho mai avuto eccessive preoccupazioni ad assumere responsabilità istituzionali di governo o di qualsiasi genere, in campo professionale o altro, naturalmente per me la condizione necessaria è un quadro di coerenza tra parole e fatti.
Il "potere" per me è sempre stato, sin da ragazzo, fatica e sacrificio; ed è sempre stato in secondo ordine riguardo ai principi fondamentali del rispetto di se stessi e della propria famiglia, perché inteso come servizio e quindi non a tutti i costi.
Come diceva un grande poeta, Nazim Hikmet: « La vita non è uno scherzo. / Prendila sul serio, come fa lo scoiattolo, ad esempio, / senza aspettarti nulla dal di fuori o nell'al di là. / Non avrai altro da fare che vivere. »
Questo mio modo di essere mi ha dato e continua a darmi la responsabilità di essermi speso e di spendermi per un campo largo, unitario e plurale che unendosi riesce a difendere i lavoratori, ad ampliare i diritti civili, a tutelare il territorio e l’ambiente, a tradurre gli ideali di giustizia e uguaglianza nella pratica e nell’impegno quotidiano a favore dei più deboli, dei meno garantiti, di chi non ha voce ed è costretto a stare ai margini della società, ma anche a cosiderare lo sviluppo economico sano come imprescindibile per la crescita sociale e culturale del nostro territorio.
Non è stato e non sarà facile, in questo momento storico, tenere alta la bandiera della coerenza, della lealtà, della tolleranza, del senso del limite e riscoprire un nuovo spirito pubblico, una nuova tensione etica e morale in grado di far indietreggiare quanti lavorano per il caos e la barbarie.
Il mio compito è sempre stato e continuerà ad essere quello di provarci,di uscire dalla declamazione e di mettere a frutto la passione politica che ha storicamente contraddistinto la mia azione in questi anni difficili e per molti versi oscuri che hanno portato grandi trasformazioni, grandi tensioni sociali, non raccolte dalla "politica" e che anzi sono diventati “antipolitica” proprio perché la politica ha preferito non navigare in mare aperto dando l'impressione di essere casta, fortino a difesa di posti e prebende e di non fare il bene comune.
Oggi potrebbero riaprirsi prospettive nuove se torna in voga la volontà da parte di tutti noi uomini e donne, del movimento civile e democratico vittoriese di mettere in piedi un processo di cambiamento reale che metta in primo piano l’interesse generale e quindi dia spazio a chi intende dare un contributo disinteressato alla costruzione di un futuro dove tutti abbiano le stesse opportunità, dove non ci sia la legge della giungla e del far west e avanzi lo sviluppo e la legalità.
Questa è la sfida odierna e per quanto mi riguarda mi confronterò, come sempre, a viso aperto e senza tentennamenti, nelle istituzioni e all'interno della Comunità vittoriese per raggiungere l’obbiettivo per cui ho sempre combattuto: costruire una Città migliore.Per raccoglierla fino in fondo, la sfida, non si deve necessariamente avere investiture o cariche istituzionale o avere la medaglietta del potere cucita nella pelle.
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