Primarie di SEL siano vere

Le primarie per la scelta dei parlamentari nascono dalla necessità di dare ai cittadini elettori del centro sinistra la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, considerato che il parlamento uscente non è riuscito a cambiare l’attuale legge elettorale che ha consentito alle segreterie dei partiti di nominare i Deputati e i Senatori. Perciò devono essere primarie vere, senza deroghe alle regole democratiche. Perché sono l’unico modo per partecipare alla scelta diretta dei propri rappresentanti, soprattutto per quel popolo di centro sinistra che ha partecipato e ha già dato una propria indicazione per la scelta del candidato alla presidenza del consiglio dei ministri ed, inoltre, ci danno la responsabilità di spendersi per un centro-sinistra unitario e plurale che unendosi riesce a difendere i lavoratori, ad ampliare i diritti civili, a tutelare l’ambiente, a tradurre gli ideali di giustizia e uguaglianza nella pratica e nell’impegno quotidiano tracciando nuovi percorsi che rimettano al centro i temi del lavoro e dello sviluppo economico. La crisi economico finanziaria ha macinato le economie reali dei territori, ha messo nel tritacarne la nostra microimpresa agricola, artigianale, commerciale. Di colpo sono stati chiusi i rubinetti del credito, mentre i costi di gestione e il regime fiscale hanno continuato ad erodere l’esile reddito di queste attività i cui titolari sono diventati lavoratori a cottimo. Non dare vigore e speranza a queste forme d’impresa significa avviare un desertificazione economica e sociale che regalerà alla capacità economica della criminalità organizzata un ruolo esclusivo, significa costringere le giovani generazioni, ad emigrare o diventare galoppini precari del potente di turno. Allora, il nostro compito è provarci, metterci la faccia, mettere a frutto la passione che ha storicamente contraddistinto la nostra azione politica in questi anni difficili e per molti versi oscuri che hanno portato grandi trasformazioni, grandi tensioni sociali, non raccolte dalla “politica” e che anzi sono diventati “antipolitica”. Oggi si aprono prospettive nuove c’è la volontà da parte di tutti noi, uomini e donne di SEL e di tutto il centro-sinistra, di mettere in piedi un processo di cambiamento reale che metta in primo piano l’interesse generale e quindi dia spazio a chi intende dare un contributo disinteressato alla costruzione di un futuro dove tutti abbiano le stesse opportunità, dove non ci sia la legge della giungla e avanzi lo sviluppo e la legalità. Questa è la nostra sfida e ci confronteremo a viso aperto e senza tentennamenti per raggiungere l’obbiettivo di costruire un Paese migliore.

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