L'avvilimento e la costernazione

Come è possibile arrivare a tanto? Non so se si può rispondere a questa domanda che continua a tornarmi in mente, in modo tecnico e freddo: a volte la disperazione può portare a gesti insani che comunque hanno, spesso, a che fare con un quadro psicopatologico di base "depressivo" della persona che li compie, perciò avere un supporto psicologico e medico è spesso indispensabile. Non so se una risposta di questo tipo ha un senso, sicuramente è una risposta difensiva che non riesce a cogliere fino in fondo i termini di quanto sta succedendo nella nostra città e nel nostro territorio in quanto a drammi della povertà e della disperazione. Se da un lato tutte le persone, anche nei loro ruoli istituzionali, che hanno assistito alla scena si sono date da fare per salvare lo sventurato e la sua famiglia. Dall’altro vediamo quotidianamente tante altre persone sfruttare la situazione a partire dai lavoratori spesso assunti senza tutela e che se vengono ingaggiati, per non aver problemi con l’ispettorato del lavoro, non sempre vedono pagate loro le effettive giornate di lavoro, o ancora, accaparandosi per pochi spiccioli i beni di chi ha perso tutto. Anche per questo credo fermamente che nessuno oggi può permettersi il lusso di far finta di niente, anche quelli che si ritengono i più furbi, che continuano a mettere al primo posto il profitto, pagheranno le conseguenze di un impostazione che schiaccia e mette al tappeto altri. Tutto si tiene e il sistema deve garantire a tutti dignità e possibilità di vedere un futuro se no è la fine. Allora fermiamoci e definiamo una strategia che nel rispetto della legalità consenta a tutti di portare a casa un reddito decente per sopravvivere. E dare tutela e sostegno ai più bisognosi non deve essere solo un impegno caritatevole, ma istituzionale e organizzato. Il comune coi suoi servizi sociali deve essere in prima fila come abbiamo chiesto in un recente consiglio comunale unanimamente.

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