La Politica é l'unica strada che conosciamo. Naturalmente con la P maiuscola.


         
Ho sempre avuto la consapevolezza del rischio molto concreto e attuale che la Sicilia sia inghiottita per sempre dal fango melmoso del trasformismo galoppante incarnato dall'MPA di Lombardo, di parte del PD, di Grande Sud, del PID, dell'UDC e del PDL. Le primarie di Palermo insegnano. Ma ciò non è un fatto di oggi, risale ai tempi in cui spadroneggiavano i Ciancimino, i Gioia e i Lima sotto la stella di Andreotti, e la Sinistra e i suoi uomini migliori venivano isolati, messi all’angolo o ancora meglio uccisi selvaggiamente; da Rizzotto, a Impastato, a La Torre.   Eppure, anche allora, in condizioni difficilissime di agibilità democratica abbiamo combattuto, abbiamo tenuto alta la bandiera della rinascita della Sicilia e della liberazione da questo potere vischioso e asfissiante.

Certo io vengo da una Città, Vittoria, che ha avuto una storia particolare all’interno di questo panorama, una città combattiva, fiera, con uno spirito pionieristico e fortemente innovativo che sempre ha messo nelle mani dei suoi figli il proprio futuro, aborrendo lo sviluppo dipendente o l’industrialismo forzato degli anni 50 e 60, individuando una propria strada mettendo assieme le risorse date: terra,sole,acqua; e, quindi, sviluppando una agricoltura avanzata che ha fatto si che migliorassero le condizioni dei braccianti diventati piccoli coltivatori imprenditori. Una città laboriosa, aperta agli altri territori, ma che anch’essa oggi vive un drammatico scollamento come se mancasse una mission, un obiettivo, un traguardo.

Proprio per questo bisogna interrogarsi su quale può essere il senso della nostra presenza politica organizzata, come SEL e come centro sinistra, del nostro ruolo politico e che possibilità abbiamo di andare avanti e indicare prospettive diverse di un nuovo sviluppo sostenibile nella legalità e nella trasparenza, e non mi preoccuperei eccessivamente delle ambiguità e della pochezza politica e culturale dei nostri avversari e, a volte, dei nostri alleati, ma invece punterei la nostra attenzione a noi stessi, ai nostri comportamenti, ai nostri atteggiamenti, all’esempio che riusciamo a dare alle nuove generazioni e nei settori dove ognuno di noi è impegnato nel quotidiano. Non mi preoccuperei dello sfondamento ulteriore di questo pericoloso trasformismo fagocitante, perché in esso siamo immersi da troppo tempo, magari per responsabilità piccole o grandi di ognuno di noi che siamo cresciuti in questa terra.

Oggi dobbiamo fare crescere dentro di noi gli anticorpi, dobbiamo essere più maturi e liberi, perché il nostro compito è contrastare con tutte le nostre forze la deriva e la palude del “si può” e della semplice gestione del quotidiano, dobbiamo assolutamente ridare fiducia e speranza alla nostra gente, a quanti non vogliono abbassare lo sguardo di fronte al potente di turno, e però dobbiamo innanzitutto averla noi la fiducia e la speranza. A volte sembra prenda il sopravvento una sorta di smarrimento o peggio di rassegnazione anche tra noi, l’unico modo per combattere questi sentimenti sta nell’abbandonare retro pensieri, vecchi rancori, pensando che le scelte di tutti noi sono sempre state fatte e sempre lo saranno in perfetta buona fede, sta nella capacità di indignarsi di fronte alla “fiction” in cui molti vorrebbero relegare la politica.

Per prima cosa dobbiamo assolutamente smetterla di parlare di alleanze elettorali o di liste fatte col bilancino, abbiamo il dovere di andare oltre, presentare i nostri programmi e scegliere i nostri candidati con le primarie di coalizione a tutti i livelli comunali, provinciali, regionali e nazionali, perciò salutiamo l’esempio importante che viene da Rita Borsellino a Palermo che ha riconosciuto la vittoria di Ferrandelli, naturalmente quello che non si potrà fare è l'alleanza col terzo polo né al primo né al secondo turno, visto il documento firmato da tutti i candidati, perché se salta quello allora salta il patto elettorale delle primarie. Questo è il tempo, questo è quello che dobbiamo fare, non per i nostri destini personali, ma per dare, come sempre, un contributo alla nostra comunità, tutti assieme nella unità e nella pluralità, nella trasparenza e nella coerenza, nel rispetto e nella tolleranza. C’è tanto lavoro da fare, abbiamo il dovere di andare avanti.



06-03-12     Enzo Cilia    Vice Sindaco di Vittoria

Commenti

Post popolari in questo blog

Sul Porto di Scoglitti

Un "caso"....

Oltre lo stigma: "Sui sentieri iblei" e "Sui sentieri di Acate..."